Il mercenario della Frisia by Helen Kirkman

Il mercenario della Frisia by Helen Kirkman

autore:Helen Kirkman
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-05-10T00:00:00+00:00


10

C'eravate anche voi, non era soltanto senso del dovere.

Judith non era in grado di affrontare quella verità. Provò l'impulso di ritrarsi dal pericoloso individuo con cui giaceva a letto, ma era trattenuta dalla sua mano, che le ricordava l'inebriante sensazione del contatto tra i loro corpi.

In Einhard percepiva tutte le emozioni trattenute. Nei suoi occhi scorgeva il fuoco nascosto, ma anche altro, forse ricordi di momenti vissuti insieme, della violenza che entrambi avevano fronteggiato. Lo ricordò mentre si allontanava a cavallo tra gli alberi, senza lanciarsi neppure un'occhiata alle spalle.

Ho deciso di combattere perché c'eravate voi, si disse, ma era un'idea del tutto nuova, difficile da accettare.

«Sì» affermò invece. «È il dovere che mi ha spinta a fare ciò che ho fatto. E questa volta mi sono resa utile.»

Lui le accarezzò il collo nudo.

«Avete rischiato di morire» le ricordò. Questa volta non tentò di spegnere la scintilla nei suoi occhi. Era la stessa che aveva brillato nell'istante prima che la baciasse. Era un barlume di vita, di desiderio, di passione. Judith si era smarrita in quella luce, o forse invece aveva ritrovato se stessa. «È stato folle da parte vostra» la rimproverò.

«Dovevo proteggere il ferito» gli rispose con un certo sforzo. «Giaceva a terra inerme.» Continuò a fissarlo negli occhi, sondandone le profondità. «Non potevo sopportare che infierissero su di lui restando a guardare senza intervenire. Era come a Hoxne, prima con il re e poi con mio fratello. Ho rivissuto l'orrore di quel giorno e ho ripensato ai torti che volevo vendicare. Lo avrebbero ucciso crudelmente, anche se non era in grado di difendersi.» Non era sicura di poter pronunciare l'ultima frase. «L'arma che usavano...» Tremava come una foglia, al punto di non poter continuare.

Ma non era necessario. Lo vide strizzare gli occhi con l'attenzione che non aveva smesso di dedicarle durante l'intero dialogo, persino nei momenti in cui sembravano separati da un abisso. Si accorse che Einhard ricostruiva mentalmente le scene della battaglia e stabiliva una relazione con ciò che gli aveva appena detto.

Il Vichingo che infieriva contro il ferito brandiva un'ascia, la stessa arma con cui era stato mutilato suo fratello.

Einhard comprese tutto, sia il significato delle parole sia, forse, i sentimenti per cui non esistevano definizioni adeguate. Aveva scorto i demoni che l'abitavano e non si era spaventato.

Judith chiuse gli occhi, ma da dietro le palpebre spuntarono le lacrime. Subito dopo sentì il calore della sua bocca. Era un tocco lieve, delicato, che le comunicò un senso di dolcezza infinito e inatteso.

Lui mosse le labbra e lei ruotò il busto per accogliere meglio il bacio. La tenerezza rimase. Judith percepiva la passione trattenuta, la sensualità e, soprattutto, l'attenzione.

D'improvviso fu colta da paura. Da quando il suo mondo era stato distrutto, temeva le emozioni, gli affetti, che minacciavano di scalfire la corazza che la proteggeva. Il pianto continuò a sgorgare dagli occhi chiusi.

Con le sue forti dita, graffiate dalla battaglia, Einhard le asciugò le lacrime, come se fosse stato il principe dei suoi sogni. Non avrebbe dovuto



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.